Le origini del Palio
Un canuto prete di città, trasferitosi da poco in quel di Pianezza, notò: "il problema dell'unità del paese [...]", si va tutti dal medesimo tabaccaio, alla medesima scuola, in posta, all'USL, ma aldilà di quello ognuno si rinchiude e conosce solo il proprio angolo di paese. Infatti nonostante la cittadina si potesse paragonare per dimensioni al quartiere di provenienza del canonico, egli stesso, in tanti mesi, ebbe solamente la possibilità di conoscere i fedeli che si recavano alla messa domenicale. Il suo obbiettivo di parroco era di poter "comunicare con tutto il paese", pertanto cercò di trovare un modo per "riunire Pianezza".
In una sera primaverile, il reverendo, intento alle preghiere quotidiane in canonica, ricevette un'inattesa ed alquanto curiosa visita. Racconta: "Si presenta da me un ragazzotto con una serie di carte e mi dice: provi a pensare ad una serie di squadre...sei squadre, una per ogni zona di Pianezza, che gareggiano fra di loro e la gente fa il tifo. Dividiamo il paese per zone...canton, gli diamo un nome e dei colori per distinguerli, ogni zona tirerà fuori i suoi giocatori." Entrambi giunsero alla conclusione che "il tifo fa crescere l'interesse" e la gente si riunisce. Il sogno del parroco iniziò a prendere vita.
Nei mesi successivi a questo storico incontro, il parroco, Don Virginio, ed il ragazzotto, Roberto Brero, iniziarono a coinvolgere in questo altri Pianezzesi. Primo fra tutti fu il papà di Roberto, Camillo, anch'egli trascinato dell'entusiasmo del figlio e dalla grande iniziativa che poteva riunire la sua amata Pianëssa.
Di lì a poco gli incontri furono sempre più frequenti e ai tre fondatori si unì un drappello di entusiasti Pianezzesi, con i quali, cartina alla mano, essi diedero forma a "ij finagi dij canton", i confini dei quartieri.
Pianezza fu suddivisa in sei zone: Borgh-Lussinera-San Pè; Gesù-Piassa-Tornafòl; Gorisa-San Bastian; Majeul-Ròch-San Pòl; Madòna dla Stèila-San Bërnard-Verdonia e San Pancrass-Paroch-Grange.
Era il 1982 quando Franco Canonica, Domenico Nigra, Pino Cavallotti, Giuseppe Pignochino, Franco Gili, Giustino Cumino, Angelo Giacometto, Umberto Rosso, Attilio Cuccotto, Franca Marchiandi, Camillo e suo figlio Roberto e l'immancabile Don Virginio misero le basi di quello che ancora oggi, domani ed in futuro chiameremo sempre Palio dij Sëmna-Sal!
Per ognuno dei canton (quartieri) viene istituita una badia (direttivo) con a capo un Abà col compito di coordinare le attività del suo canton per il Palio e di guidare la sua squadra alla vittoria. Abà è un nome di antica origine popolare e significa capo, guida: tale denominazione si conserva tuttora nella campagne ed equivale a capo della danza o della festa, guida di un gruppo di uomini gerarchicamente organizzati.
La prima manifestazione si tenne il 27 Novembre del 1982: 6 gruppi di contendenti gareggiarono pressa il cinema Orfeo, oggi Lumière, ancora monosala. Ogni squadra venne sottoposta a prove di abilità, domande di cultura generale e quesiti sulla storia di Pianezza.
E come premio in...palio? Al canton vincente fu assegnato un drappo, un grande stendardo che avrebbe potuto esibire come simbolo di vittoria per un anno, per poi cederlo al vincitore dell'anno successivo.
Nel 1982 ci furono due vincitori: Il canton Gesù-Piassa-Tornafòl e Pianezza stessa. Infatti la manifestazione ebbe un incredibile successo, tanto che "gli ideatori" decisero di ampliarla cercando soluzioni nuove per l'anno seguente. E da allora il palio non si è più fermato, in un crescendo di attività e di impegni che hanno coinvolto tutto il paese, travalicando i confini stessi di Pianezza per andare a stimolare la nascita di manifestazioni simili in comuni vicini.
Però il Palio dij Sëmna-Sal resta unico e inimitabile; il migliore!